Il Terremoto%20dell'Irpinia del 23 novembre 1980, noto anche come terremoto di Napoli o terremoto del Vallo di Diano, colpì una vasta area tra la Campania e la Basilicata, con epicentro tra i comuni di Conza della Campania, Teora e Castelnuovo di Conza.
Data e ora: 23 novembre 1980, ore 19:34 (ora locale).
Magnitudo: 6.9 sulla scala Richter (stime variano leggermente).
Epicentro: Area tra Conza della Campania, Teora e Castelnuovo di Conza.
Aree colpite: Campania (province di Avellino, Salerno e Napoli) e Basilicata (provincia di Potenza). Particolarmente colpite furono le zone interne dell'Irpinia, del Vallo di Diano e del Melfese.
Vittime: Circa 2.914 morti, 8.848 feriti e oltre 280.000 sfollati.
Danni: Gravissimi danni a edifici pubblici e privati, infrastrutture e patrimonio storico-artistico. Molti comuni furono completamente distrutti.
Soccorsi: L'organizzazione dei soccorsi fu inizialmente caotica e inefficiente, con ritardi significativi nell'arrivo degli aiuti e difficoltà nel coordinamento delle operazioni. La lentezza dei soccorsi fu oggetto di forti critiche.
Ricostruzione: La ricostruzione post-terremoto fu lunga e complessa, caratterizzata da sprechi, corruzione e speculazioni edilizie. Molte aree non si sono mai completamente riprese.
Conseguenze: Il terremoto dell'Irpinia ebbe profonde conseguenze sociali, economiche e politiche, evidenziando le fragilità del territorio e le inefficienze della pubblica amministrazione. L'evento contribuì a una maggiore sensibilizzazione sul tema della prevenzione sismica.
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